#MusicInTheAir Podcast ospita questa settimana :
LEO GUARDO
Continuano le uscite per Villahangar. Come annunciato in precedenza, eccoci alla quarta release del nuovo anno: l’etichetta ha appena lanciato una nuova track per il 2021.
A proseguire un anno ricco di interessanti novità e stimolanti avventure sonore tutte da ascoltare e gustare, il dj, produttore musicale e ingegnere del suono di origine italiana Leo Guardo, che attualmente vive a Melbourne.
In occasione della sua prima uscita ufficiale con l’etichetta, è ospite del #MusicInTheAir di questa settimana in veste di protagonista, curando una selezione di brani per il suo Podcast che include la sua Leo Guardo feat. Tabia – Mbokodo (Original Mix), appena lanciata con Villahangar.
Una traccia Afro-Tech ispirata al movimento Mbokodo in Sud Africa, dalla grande atmosfera, e dove la seconda parte cambia parecchio: al drop ha aggiunto un’atmosfera più elettronica e aggressiva, tutta da ascoltare.
Una traccia arricchita dalla splendida voce di Tabia, da lui voluta fortemente.
Commenta infatti: “Fondamentalmente ho optato per un ritmo che ha un tipo di atmosfera sudafricana, ma ho aggiunto elementi melodici per lavorare con la voce di Tabia, mi piace come le melodie con pad e synth funzionano con la sua melodia vocale. La prima volta che ho sentito Tabia è stato perché Doug Gomez mi ha chiesto di remixare Amadlozi di Jabzz Dimitri. Sono stato affascinato dalla sua voce, penso che abbia così tante emozioni in uscita e i testi spesso sollevano questioni importanti e sociali. Non mi stanco mai di sentirla, è molto dotata e può colpirti al petto. Quindi senza dubbio volevo lavorare con lei, per Mbokodo ha fatto una performance incredibile e il messaggio è molto forte”.
Mbokodo è infatti anche una traccia che reca con sé un messaggio importante, a cui Leo tiene molto, e che verte sul tema della violenza sulle donne. Il titolo, è un termine che in Sud Africa si riferisce spesso al detto “colpisci una donna; colpisci una roccia”. Spiega infatti: “Rappresenta la forza e il coraggio delle donne sudafricane, sebbene la questione non tocchi solo la comunità sudafricana, ma il mondo intero. Penso che la musica debba avere un messaggio potente e noi, come artisti, abbiamo la responsabilità di diffondere quei messaggi per cambiare il mondo. Certo, la violenza in generale è un grosso problema, dobbiamo sensibilizzare e spingere il cambiamento attraverso la musica”.
La sua carriera come dj è iniziata molto presto, è già nel 2001 si è guadagnato il rispetto della scena house con la sia presenza a uno dei party più rinomati in Italia, il Docshow allo Chalet delle Rose, in Emilia-Romagna. Ma è stato nel 2008 che dall’Italia, di cui dice “Ho dei bei ricordi, soprattutto con la famiglia e gli amici. È il luogo in cui è iniziato il mio viaggio di vita e ha plasmato la persona che sono oggi”, si è trasferito in Australia con il fermo intento di perfezionare le sue competenze in ingegneria del suono. Racconta: “Sono venuto in Australia per fare un’esperienza diversa e poi ho scoperto che Melbourne è una città fantastica in cui vivere, quindi ho deciso di rimanere. La mia esperienza nel settore audio come ingegnere del suono è stata straordinaria, ho avuto l’opportunità di lavorare con tutti i principali canali TV qui in Australia, molte società di produzione, produttori, artisti ecc. Ho sviluppato competenze professionali e una visione che puoi solo ottenere anni di esperienza e duro lavoro. Oltre alle conoscenze tecniche ho appreso l’abilità più importante, quella di lavorare in armonia con le persone!”.
Diversi i progetti del più vicino passato e futuri a cui sta lavorando. La canzone più recente “One” è una collaborazione con Makz Keys e Lee Wilson. Una traccia Soulful-House con l’atmosfere afro, ma che vanta una melodia più mainstream: sta infatti riscuotendo molto successo su Spotify.
Al momento non prevede dj set – in Australia ora è inverno e anche se si tengono alcune feste, sono presenti ancora delle restrizioni – ma il suo approccio è positivo, in un’ottica di evoluzione: “Sento che la pandemia ha dato all’industria musicale l’opportunità di cambiare in meglio, dobbiamo guardare agli aspetti positivi, non credo nel tornare a quello che era prima, credo nel cambiamento. Dalla rivoluzione digitale la musica dal vivo è stata l’unico strumento per generare reddito, ma la musica non è solo denaro, feste ed eventi… forse è il momento di pensare in modo diverso e cambiare il mondo!”
Che ricordo hai del Docshow allo Chalet delle Rose, in Emilia-Romagna visto che sono passati così tanti anni?
Il Docshow era incentrato sulla musica house, sulla cultura dei club e sulla comunità dei club… era un modo per connettersi e divertirsi con gli altri, era una grande famiglia. Sfortunatamente, sento che oggi è molto diverso, solo pochi posti/feste possono darti quell’atmosfera. Oggi la festa underground sembra un concerto, ma non era pensata così e sicuramente ha perso la sua vera natura.
Da ingegnere del suono, come trovi che questo influisca sul tuo approccio in veste di dj?
Essere un tecnico del suono influisce solo sul modo in cui faccio il dj tecnicamente, ma poi tutto dipende dalla musica, dall’energia e dalla pista da ballo.
Cosa pensi della scena musicale australiana? Quali sono secondo te le differenze con l’Europa?
La scena musicale australiana è fantastica, ci sono artisti e musicisti fantastici, specialmente a Melbourne. Immagino che ci sia una libertà di espressione generale che aiuta a essere più creativi. Sebbene oggigiorno le differenze musicali stiano diventando sempre più piccole, penso che la scena europea inietti nuove idee e sperimentazione.
Quale evoluzione sta vivendo secondo te la musica house nel panorama internazionale?
Penso che in generale la musica segua l’evoluzione culturale e sociale. Stiamo vivendo un grande cambiamento, stiamo cambiando il modo in cui viviamo e pensiamo al futuro… la musica segue che, di conseguenza, si sente un ritorno nella melodia e una musica più emotiva, elementi più “organici” poiché sentiamo il bisogno di essere più connesso alla madre terra e messaggi ovviamente più importanti.
#TRACKLIST
01. Cee ElAssaad, Sparrow & Barbossa – Libre (Original Mix) / Redolent Music
02. Ian Ludvig – Colors / Madorasindahouse
03. Leo Guardo feat. Tabia – Bayamemeza (De Cave Man & TonicVolts Remix) / MoBlack
04. Leo Guardo feat Idd Aziz – Niamini (Enoo Napa Remix) / Tribe Records
05. Leo Guardo feat. Tabia – Mbokodo (Original Mix) / Villahangar
06. Literatura, Al3ne, Enoo Napa, Black Soda – I Am Nature (Original Mix) / Inward Records
07. Noah Slee – Radar (Enoo Napa Remix) / Best’s Friends
08. De Cave Man & TonicVolts – Zulu / Unreleased
09. Gil Bokobza feat. Lizwi – Isalakutshelwa / Madorasindahouse
10. Djeff, Kasango, Betty Gray – Let You Go (Saint Evo Remix) / Kazukuta Records
11. Saint Evo feat. Venessa Jackson – The Myth (Leo Guardo Remix) / Celsius Degree Records
12. DJ Chus, Sparrow & Barbossa – Nyakua feat. Idd Aziz (Original Mix) / Redolent Music