#MusicInTheAir Podcast hosts this week :
ALE BUCCI

Nuovo Podcast #MusicInTheAir, nuovo artista al suo debutto per Villahangar: 

oggi la label ospita un dj di trentennale esperienza: Alessandro Bucci, meglio conosciuto come Ale Bucci, attivissimo da tempo nella nightlife meneghina.

Dj di professione fin dai primi anni ‘90, con la sua lunga carriera ha consolidato la sua posizione di vero e proprio punto di riferimento del mondo della notte milanese: vero trend setter, in grado di capire le tendenze prima che diventino tali, ha vissuto diverse epoche, assistendo al percorso multisfaccettato dei generi musicali nei club di una delle metropoli più importanti del mondo portando alta la bandiera del suo genere di riferimento: la house music. 

Unendo tecnica impeccabile, gusto musicale d’alto livello e umiltà, ha costruito accuratamente i suoi dj set nel tempo, interpretandoli al passo con i tempi e in linea con l’evoluzione dei gusti e delle tendenze musicali sul piano globale e locale, quello del difficile pubblico, internazionale ed esigente, della celebre capitale della moda italiana. 

Parlando del presente, Ale Bucci è dj e resident di molti club: tra le consolle più importanti della sua carriera artistica attuale vi sono il The Club Milano, The Beach Milano, terrazza Duomo 21 Milano e il Beach Club di Forte dei Marmi. 

Parlando del passato, è fondamentale ricordare che Ale Bucci è stato anche il dj dei massimi splendori dell’ Hollywood e del Casablanca di Milano, oltre ad essere tutt’ora special guest nelle migliori realtà italiane ed iberiche.

Per lui, è fondamentale essere allo stesso tempo sia all’avanguardia che dotato sempre di un occhio di riguardo per il passato musicale che gli ha conferito la sua odierna “corona d’alloro” della vita notturna.

Quali sono i tuoi artisti/dj di riferimento/quelli che ammiri di più? 

Solomun, Matt Sawyer, H.O.S.H

Come hai visto crescere e cambiare il mondo della notte milanese nella tua personale esperienza?

Se parliamo a livello generale e non musicale, sicuramente la clientela dei miei esordi era una clientela più “settoriale”, “intenditori” del mondo della notte che partecipavano alle serate e sceglievano il locale anche in base alla proposta musicale e al dj presente in consolle. Credo che questo a Milano si sia perso, si vedono ragazzini che vanno dietro alle mode del momento ma se gli chiedi cosa è un genere musicale non sanno assolutamente rispondere.

Come sono cambiati secondo te nel tempo i generi e i locali più in voga della night life italiana/milanese?

Mi ricollego a prima, si è persa l’identità dei locali, ci si adegua a quelle che sono le mode: i ragazzi seguono i social, quello che dice l’influencer del momento.

Se mi piace la musica house ma va di moda l’hip hop, vado nel locale dove mi fanno sentire hip hop, poco conta che il dj che suona hip hop è un ragazzino e nel locale a fianco ho un nome internazionale della musica house. Non c’è gusto musicale, non c’è “orecchio”, si segue solo l’onda.

Secondo te, con le riaperture dei club di questo momento, cosa è cambiato rispetto all’epoca pre-pandemia?

Dal punto di vista musicale poco e nulla. Ma c’è tanta voglia di uscire e di sfogare un anno di prigionia. Si uscirebbe anche tutte le sere, non c’è inizio o fine settimana, l’importante è stare fuori e divertirsi. Forse il rispetto verso questo mondo nonostante tutto è peggiorato.